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Santa Voce

  • Immagine del redattore: marina Platania
    marina Platania
  • 18 mar 2022
  • Tempo di lettura: 6 min

Aggiornamento: 5 ott 2022

LA RELIGIONE, PROBLEMA SOCIALE


Sento una domanda: come insegnare la religione ai piccoli, cioè come il maestro deve insegnare la religione.

Un problema che sembra semplice eppure è di una grande importanza, perché la religione è la base di una civiltà, è la base del vivere sano, è la base della prima cultura, è la base di tutto, cioè dalle prime lezioni che un maestro deve fare ai suoi scolari.

Essa religione è qualcosa che spesso voi uomini non riconoscete, ma è così vivo questo insegnamento che spesso i grandi fa pensare come insegnare questo grande problema sociale, fisiologico, culturale, ricco di morale, del saper vivere, che ci si confonde a metter le basi in quei cuori puri ma avidi di quel sapere, curiosi direi, tanto che molto spesso confondere fanno gli adulti in quelle domande cui l’uomo non sempre rispondere sa.

Tutti i bimbi che si accingono a frequentare una scuola, certo che i primi elementi di fede la madre inculcare deve, ma purtroppo non è una sicurezza questa, perché spesso la madre ignora quanto è grande questo dire, ignora quanto è utile che quel suo figliuolo sappia Chi sta a lui, perché la religione sta all’uomo come sta la terra alla pianta, senza di essa terra la pianta vivere non può. Vive in acqua, dirai tu, uomo, ma sotto di essa la terra c’è.

Quindi egli sta alla terra, ma senza quella grande Potenza cui lui attinge, vivere certo che non può, perché esso uomo succhia, si nutre e tace spesso perché il cuor gli duole, poco ha sentito quel grande Donatore di tutte le cose e anche di sé stesso, perché senza quel seme esso uomo non sarebbe.

E molti uomini vorrebbero annullarLo perché testimone dei loro pensieri ed azioni, quando Egli è vivo in ogni cuore, in ogni palpito, in ogni passo, in ogni moto di tutto ciò che aziona un pensiero ed una mano si alza per cogliere e portare in sé.

La religione. Ma che cosa è essa mai?

E’ lo studio profondo di tutto ciò che circonda l’uomo, l’essere perfetto, utile a se stesso e ad altri, il re della natura in una parola, colui che morto mai sarà perché in lui c’è qualcosa vivo ed è eterno.

Allora andiamo ai primi elementi, cioè alle prime lezioni che si devono inculcare ai piccoli, a tutti i piccoli anche a quelli che non hanno avuto una madre capace di insegnare al bimbo che un Padre esiste.

Ecco, pensiamo un bimbo, un bimbo che incomincia a capire, incomincia ad aprirsi quella mente come un libro, un libro bianco cui egli deve mettere un po’ della sua volontà per scrivere su esso libro tutta la verità che insegnata viene; egli stesso immagazzina ora per ora per approfondirsi in ciò che nulla pare, ma pensare molto esso fa.

Allora pensiamo quel bimbo. Egli guarda sua madre e l’adora perché non conosce altre persone più vicine a lui; ma anche avvicinandolo ad una nutrice, certo che si attacca a lei e madre l’appella.

Quindi egli si attacca a quel volto, ascolta chi amore dona, chi bene sa accarezzare, chi amore sa dare e ne sa dare tanto che egli in un impeto di affettuosità appella come labbro muove: madre.

Ed in questo amore ecco il compito di chi sta presso di lui, notate bene, di chi sta presso di lui.

Quindi non è solo compito della madre, ma di chi ne fa le veci insegnare al bimbo che una Mente c’è, esiste, gli vuole bene, l’aiuta, gli ha dato quel pane per crescere e insegnare ad amare, soprattutto a dare amore.

Ecco quel filo d’erba:

Non lo strappare perché esso è stato creato da Chi in alto sta ed esso serve a nutrire; si nutre pure la pecorella, anche il verme perché anch’esso ha il suo compito sulla terra affinchè essa sana sia per crescere tu bene, figliuolo mio.

Ecco, tutto quello che tu vedi è stato creato dal Padre per te, amore, e tu domani devi lavorarlo questo grande bene che tu vedi, lavorarlo per te stesso e per chi non può lavorare perché è malato o perché è minorato.

Guarda quella rosa, quei fiori, sono belli, bellissimi direi. Vedi, il buon Padre li ha creati per noi uomini, non per gli animali. Ecco la presenza di Dio in tutte le cose. Gli animali non si adornano, non fanno bella la loro tana, non li apprezzano, non li valutano, nulla fare possono che aspettare che cada quel petalo, ma di esso nulla spesso far ne possono; solo essi fanno bella la terra e concime saranno domani per chi nascere ancora deve.

Ed allora che cosa tu dici, bimbo mio, a Colui che ti ha dato questa madre, quel filo d’erba, quei fiori, quel frutto, a quel tuo Padre che ha lavorato per te?

AmaLo, amaLo al di sopra di ogni cosa perché Egli è il tutto. E se tu amore non senti, certo che lontano starà da te.

Allora devi amarLo amando chi soffre, chi ti stende la mano, chi duole, chi camminare non sa.

Guarda quel cavallo, vedi quella curva sul dorso? Ha la forma che Dio ha dato per esso portare l’uomo.

Quindi anch’esso animale deve attrarre l’attenzione dei piccoli.

Il grano, il principe degli alimenti, deve essere la prima lezione del buon maestro.

L’uomo ebbe il lume dal Padre su questo grande alimento, lo coltivò bene, cioè estirpò l’erba che intorno ad esso cresceva, perché smilzo crescer lo faceva.

Poi egli vide quella spiga bella, ricca: bruciò quei chicchi e si nutrì. Poi in quella grande abbondanza stritolò i chicchi e ne ottenne una farina scura: egli la cucinò e un alimento ottenne.

Ecco poi farsi il pane e così via.

Quindi senza quel seme, quel lume, egli, l’uomo, il pane non conosceva.

Ecco il primo alimento di cui possono nutrirsi tutti gli uomini e le briciole servono a quegli animali, non per i poverelli perché tutti hanno il diritto di mangiare il pane col sudor di fronte loro.

Il pane non è per il fannullone, per il pigro, no, figliuolo. Se tu vuoi mangiare il pane, devi essere ubbidiente alla Legge del Padre, di Colui che ha dato il seme perché in tutte le cose c’è il seme per la riproduzione.

Quindi il bimbo alla prima lezione apprende che lavorare bisogna, che dare bisogna il cuore e pur la mano per chi nudo va, per chi arido ha il cuore.

Amare Dio sopra ogni cosa perché siamo tutti debitori di questa grande Potenza che ci offre ogni dì l’alba, quel nutrimento, in ogni zolla un fiore; e poi dà i colori, poi dà il profumo e poi invita te, uomo, ad accostarti per cogliere e nutrirti ed ornarti, perché quel fiore è nato solo per te, uomo, perché tu stai nel Cuore del Padre e tu devi saper amarLo, adorarLo e ubbidire alla sua Legge. Ed in questo amore amerai chi Egli ha nel Cuore, quel bimbo che madre o padre non ha, quel bimbo che scalzo tu vedi, quel vecchio cadente, quel pezzente che pena fa.

Quindi Egli sta in tutto e anche nel cuor dell’uomo, anzi sta proprio là, perché la parte viva è sua, cioè l’anima perché non muore, ha qualcosa in essa che lo fa superiore agli animali tutti; essa ha la parte feconda del bene e per essere sempre in quel Bene l’uomo deve essere ubbidiente alla creazione, alla sua creazione, cioè lavorare, nutrirsi e amare, amare come essa natura invita ed insegna, perché la natura è un libro aperto a tutte le menti: bisogna saper leggere, bisogna saper valutare Chi ha scritto in essa natura quella pagina che è il vivere sano. E’ una scuola che insegna ad andare in quella eternità ove sta quella Potenza che dette al primo uomo della terra il seme per riprodursi, popolare questa e andare così uniti in quel grande Amore, in quel Padre che attende perché figli suoi Egli ci vuole.

Questa lezione non finisce qui, questa sarebbe il primo elemento.

Ed ecco che il bimbo apre la sua mente ad amare e si dona e male non fa perché sa che un Testimone esiste, veglia e gli vuole bene.

Soprattutto l’insegnante deve inculcare che Egli, il Padre ama i piccoli e pure i grandi, Egli sani li vuole, bella quell’anima, pulita la sua creazione.

Quindi l’uomo deve essere vigile a farsi pure amare ed amare tutto e tutti.

Ecco la prima lezione, la grande lezione: essere vivi per mai morire, perché l’anima non muore, ma vive in eterno, vive in tutte le azioni, in tutta la creazione, in tutto ciò che terra dà ed inculca all’uomo, padrone suo che anch’essa vuole amore perché senza d’esso l’uomo non vive, è morto prima di morire.

Ecco la prima lezione che l’insegnante puro, sano deve fare ai piccoli suoi, sì, perché essi sono pure suoi.

Le anime cattive, dure sono come i fiori che profumo non danno, sono come spini che male fanno, sono erba che nutrire non sa; ed il vento via le porterà, lontano esse andranno in altre terre ove troveranno quella terra adatta alla loro crescita, alla loro riproduzione in bene e così, se in quella volontà vive saranno, certo che al Padre andranno, andranno vive come tutti gli uomini di buona volontà.





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