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Santa Madre 19 Ottobre 1967  

  • Immagine del redattore: marina Platania
    marina Platania
  • 9 mar
  • Tempo di lettura: 5 min

                                                                



Ho ascoltato il dire di una vostra consorella. Certo che mi piange il cuore. Ma se voi sapeste quello che io vedo… e quante ragazze, quante bambine, non è singola questa!

Ma, rispondetemi, quale sarà la responsabilità dei genitori, dei parenti di questa piccola bambina, quale sarà il loro domani, non il domani di questa, il loro domani?!

Chiedete se i loro genitori o chi ne faceva le veci, hanno presentata questa bambina al Tempio. Certo voi vi stupite, non è usanza, voi dite, nella vostra fede, vero, figliuoli miei? Quando la fede è una, una sola: in tutti gli esseri un solo Padre, una sola legge.

Presentare i figli al tempio è un dovere che vi peserà un giorno a tutti voi genitori perché non solo è un‘educazione morale, ma è una retta via che date.

Quanti bambini in su la strada a sentire certe parole, certi problemi, certi fatti che vergogna fanno! E come crescerà quell’essere? Sarà uno spino o sarà un fiore domani? Uno spino per la società! Infatti voi che rappresentate la società, vi interessate di questo caso perché riconoscete che è uno spino anche per voi, per l’esempio che darà questo domani, che non sarà un esempio edificante certamente.

I genitori hanno il loro dovere di presentare i figli al Tempio appena è l’età della ragione, dai sette anni in su.

Ricordo, bambina, di questo non ho mai parlato perché l’ora non era giunta ancora, sono stata condotta al Tempio “in mia volontà” dice la Scrittura. Ma, figliuoli miei, cosa sono, cosa rappresentano tre anni in una bambina, che cosa potevo io capire del Tempio, della fede. Ma i miei genitori, stando in quella fede, hanno obbedito e mi hanno condotta là.

E ancor mi vedo col vestitino bianco lungo fino ai piedi, ero felice perché andavo ad una grande festa. Tre anni!

Domandate a certi genitori se dopo il bambino che ha compiuto sette anni, lo presentano al Tempio… Sono molti i genitori che si preoccupano di dare una festa in casa perché il bambino è andato al Tempio a cibarsi del Divino Amore, fanno una festa, ripeto. Ma, figliuoli miei, quanti bambini vedo là, presso quell’altare che non sanno cosa vuol dire quel segno, quell’atto, quella sosta! Sanno solo dei regalini, della festa… quando l’educazione dei bambini si fa dal primo giorno della loro nascita, pensate queste mie parole, perché il bambino ha la mente aperta sin dalla nascita, quindi dovete educarlo sin dalla nascita, educarlo come? Educandovi voi genitori a far vedere al bimbo i due lati della terra, della vita che si appressa.

“Non fare il male perché il male raccoglierai!” sin da piccolo. “Se tu non sei generoso, non troverai mai quella mano che ti darà il pane della vita, il pane che ti nutrirà anche il corpo.”

Quindi il pane della vita che cosa è: la scuola morale, scuola morale… Ma domandatelo a certi genitori se conoscono la scuola morale… anzi vi posso dire che fanno di tutto affinché quel bimbo diventi uno di loro. Quante parolacce io sento che i genitori inculcano sin da piccolo perché il bambino è intelligente… e non sanno che pungono il Cuore del Padre perché distruggono la purezza sin da piccoli. Ed ecco il frutto!

Se questa bimba, all’età dovuta, avesse trovato una mano, figliuoli miei, una mano, certo che in questo stato che fa pena al cuore, che punge il cuore, che fa piangere questo cuore di Madre e dice a tutti voi: figliuoli miei, state attenti perché voi porterete il peso di quel peso! Voi sarete responsabili e lo porterete voi, non quel vostro virgulto, non quell’innocente! Ma esso sarà il vostro giudice domani, il vostro accusatore perché ha trovato la vita piena di pietre, piena di spini, piena di incomprensione, di miseria, miseria non data ma acquisita perché è data dall’uomo. Non mi stancherei mai di dire questo.

“Erano poveri…” ma la povertà non dice amoralità. I poveri sono più accetti al Padre, non lo obliate questo, non è una decadenza morale, non è un difetto, forse sarà un dono, figliuoli miei, e voi ancora  non lo avete compreso, sarà un dono perché in quella rassegnazione, in quella letizia del cuore perché romperete il pane che conosce il vostro sudore, voi vi unite con Chi ha lavorato prima di voi a darvi quella spiga, quel filo d’erba, quel fiore, quella grande aurora che fa svegliare tutta la creazione.

Quanti bimbi vedo soli e abbandonati, poveri bimbi, e domani questi saranno la società di domani! E che cosa saranno? Ladri, assassini, vagabondi, peso, un grande peso per la società! Ma questi distruggeranno voi, società, vi distruggeranno perché è un numero molto elevato, perché fa un numero su quella bilancia e nessuna forza, nessuna forza vale perché quella creatura ha il soffio creativo del Padre, ma è nuda quell’anima, è nuda di Dio, del buon sapere. Ed allora quel soffio creativo si accuccia e sembra nulla dire e il Padre piange con ello. E tu, uomo, che molto far potevi, piangerai non come quello, ma ancora di più perché sarai sempre nudo, sentirai sempre freddo perché quello che far potevi, non hai fatto, non hai operato, non sei stato nella Legge del Padre, sei nudo di Dio, nonostante le preghiere, tutto quello che hai fatto, ma se non hai raccolto quel filo d’erba per fare esso la spiga e lasciato l’hai morire così per tua incuria, trascuratezza e disamore, certo che nessuna cosa ti vestirà, nessuna cosa perché è tutto negativo e il positivo morto in te è stato.

Vedete, figliuoli miei, mi fa male il cuore, sebbene so, sapevo e so ancora. Ma è come che si riapre una ferita. Che cosa può fare il Padre per questa piccola, per questa bambina, che cosa può fare il Padre? Mandare anime buone, intenerire il cuor degli uomini, questo. Ma, figliuoli miei, questa è bacata perché non conosce il perché della vita, il perché è nata, il perché è stata creata, perché è stata generata, nulla sa della vita, solo mangiare e bere e forse il vizio che la rese madre. E i bambini di questa? Senza affetto materno, senza quel calore, senza quel grande amore come cresceranno?! Vedete la catena che fa tanto male al cuore!

Ed allora abbiate, fate anche voi questa bellissima usanza che c’era al mio paese: portate i bambini al tempio, sin da piccoli, non aspettate i sette anni, piccoli; ma però come li portate, come li porterete? Riempiendoli di Dio e della sua Legge, sì, anche ai piccoli, parlate ai piccoli con parole piccole, poverine, ma, state a me, non le dimenticherà più il bambino perché sono uscite dal vostro cuore e sa che voi siete pieni di amore per quello, per quel piccolo essere nato da voi, non le dimenticherà mai.

Io, vedete, ho avuto  la mia età sulla terra, ma quelle parole le ho ripetute al mio Tesoro, sono stata la sua maestra perché ho avuto la maestra, non perché sono stata al Tempio, no, figliuoli miei, quelle parole sono rimaste indelebili nel mio cuore, nel mio pensiero, nel mio intelletto e ho fatto da maestra e sono maestra, ma, figliuoli, sono quelle parole  queste che mio Figlio ha addolcito perché allora ben dura la legge era del Padre perché, non che il Padre era duro, perché passò dal cuor dell’uomo e passando dal cuor dell’uomo, spesso il duro lascia, voi questo lo sapete, tante volte l’ho detto. Il mio Figlio le ha addolcite e le ha sancite col suo Sangue e le sue Mani ancora portano sangue perché ancora fa da Maestro qui e dice a voi:

“Amate i vostri figli e portateli a Me.”  

Andate in pace.

 

Pia dice:

Prima di parlare la Santa Madre ha pregato il Padre e ha detto:

“Ecco l’Ancella del Signore. Sia fatta la tua Volontà, o mio Signore!”

E piegata si è fino a terra non per baciare la terra, ma per insegnare all’uomo di baciare la terra perché questa, anche questa un dono è stata del Creatore Divino.

Andate in pace.

 

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