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Note biografiche

FRANCESCA GIUSEPPINA PAPA, appellata dalla Santa Voce 'Pia', nata a Catania il 15 agosto 1903, secondogenita di una numerosa e modesta famiglia, fin da piccola mostrò particolari qualità di altruismo e abnegazione, prudenza ed umiltà. Fervente cattolica, giovinetta entrò nell' Ordine Francescano come terziaria.
Dopo aver frequentato le prime classi elementari, per aiutare la famiglia, iniziò a lavorare, dapprima come apprendista sarta e dopo qualche tempo, all'età di 25 anni, per un breve periodo come telefonista. In seguito, ospite della sorella, trascorse alcuni anni a Torino, impegnandosi, con ottimi risultati, nell'azienda commerciale della congiunta.
Le sue giornate, in quella città, erano dedicate esclusivamente al lavoro. La domenica il suo svago era quello di recarsi all' Istituto `Cottolengo' che accoglie i malati incurabili. Qui, un giorno, mentre pregava davanti alle spoglie del Santo Fondatore, avvertì come se questi le dicesse: "Tu farai come me!". E così è stato per il continuo e amoroso aiuto da lei sempre dato al prossimo bisognoso.
Ella fece ritorno a Catania prima dell'inizio della seconda guerra mondiale.

 

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Pia nel 1951 a 48 anni

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Pia
accanto alla Statua dell'Immacolata
alla Villa Bellini di Catania

L'associazione Pax Mecum riunita attorno alla statua dell'Immacolata alla Villa Bellini di Catania

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Pia insieme alle consorelle pregano presso l'altarino nella sua abitazione in Via Vittorio Emanuele a Catania

Una sera, era il 18 marzo 1941, mentre era sola in casa ed ammirava il cielo pieno di stelle, ne vide una cadente e spontaneamente, con un sospiro disse: " Neanche un po' a me?".
Ma ecco la punta di una grossa stella, come se si staccasse e corresse verso lei, ingrandendosi sempre più, divenne simile a una mezza luna e `la copri come una margherita', mentre un forte profumo la 'vestì'. Un senso di infinito bene la pervase e si sentì 'piena'. Da quel momento capì che qualcosa di grande era accaduto, ma non seppe spiegarlo né ne parlò con alcuno. Ella, riferirà in seguito, sentiva una voce dentro di sé 'come una radio' che le parlava di cose bellissime che spesso, però, lei non riusciva a comprendere. Un sacerdote, cui ella si rivolse per essere consigliata, le rispose: "Tu ascolta questa Voce e vedi se indica il bene o il male. Se è una santa Voce, non finirà, anzi migliorerà col tempo". E così è stato. La Voce avrebbe voluto che Giuseppina scrivesse quanto le diceva, ma ella non osava farlo, tuttavia si rendeva conto della grandezza della divina Voce che si manifestava sempre più con prove evidenti.
In quello stesso anno la Voce avvertì Giuseppina: "Fra giorni avrai un grande dolore!". L'indomani la madre, che godeva ottima salute, si ammalò e dopo tre giorni morì.
Poco tempo dopo la sorella minore, rimase vedova ancor giovane con tre piccole bimbe. Giuseppina accolse in casa due delle tre orfanelle e, per sopperire alle accresciute necessità, improvvisò nella sua stessa casa una sorta di asilo-dopo scuola, frequentato da numerosi bambini che seguiva da sola con amore e dedizione, non ricevendo a volte da qualche mamma, 'per dimenticanza' diceva lei, il modesto compenso dovuto. Ma la Voce le era sempre vicina e la guidava in tutto.
Ma chi era questa Voce? Alla domanda di Giuseppina, Essa, dapprima, aveva risposto di chiamarsi `Maria' .Solo molto tempo dopo la Voce 'Maria' si rivelò come madre del Signore, dettandole il 'Diario di Maria' e firmandosi, in altra occasione, 'Maria di Nazareth'.
Nel febbraio del 1955 una strana malattia colpì Giuseppina. Le diagnosticarono un infarto, ma non lo era. Il cardiologo che la visitò e che riscontrò che la paziente era percorsa "come da una scossa elettrica per tutto il corpo", non diede molto a sperare. Tuttavia la creatura superò quella crisi così strana. Durante la convalescenza, trascorsa in una villa di campagna ospite di due care amiche, all'alba del 19 aprile 1955 la Voce che in quella occasione si rivelò come 'Alito Divino', dettò a Giuseppina con accento forte, profondo, sicuro: "Ecco, Io scrivo! Io parlo! Ecco, Io detto! Ecco, Io ergo! Ecco, Io sono!". Da quel giorno la creatura, ubbidiente, iniziò a scrivere, dando corso a quell'ininterrotto fiume di Bene scaturito dalla Sorgente divina.
La sera del 26 settembre 1955, mentre Pia si trovava ospite presso la consorella Francesca Scalone a Vizzini, la Santa Voce (dall'ispirazione Giuseppina avvertiva la presenza della Santa Voce 'Alito Divino' o della Santa Madre) disse a Pia: "Prepara dell'acqua in un catino, del sale in un vasino. Domani all'alba a benedir verrò. Al sorgere del sole lunghissime palme (Giuseppina aveva di frequente la visione di lunghi rami di palme che si muovevano festosamente) annunziarono l'arrivo del Dono.
La creatura e le due amiche erano profondamente raccolte in attesa dell'evento prodigioso. Ed ecco che una delle presenti che, prostata cingeva le ginocchia di Giuseppina, ad un certo momento si accorse di non stringere più nulla, come se vi fosse nebbia, vuoto. Allora sollevò gli occhi: in quell'istante la mano di Giuseppina benediceva quell'acqua, ma non era una mano: -...era Luce, Oro da abbagliare!" E l'altra amica esclamò, estasiata: 'Mamma mia, mi ha accecato! Mi è sembrato l'Ostensorio!'.
L'Acqua benedetta, a distanza di tanti anni, appare tutt'ora limpida. Essa è stata devotamente utilizzata per alleviare le sofferenze morali e fisiche di tante creature, apportando loro grande beneficio spirituale e materiale, e operando anche prodigi.
Una mattina Giuseppina vide apparire davanti a sé una gigantesca Figura che indossava un lungo mantello bianco. Aveva il Viso luminoso e due occhi chiari e puri di fanciullo, tanto splendidi da non poterli descrivere. Mentre la creatura, estasiata, ma presente a se stessa, toccava quel mantello, quasi come a rendersi conto della qualità della stoffa, la grande Figura con la bianca Mano ne sollevò un lembo e dispostolo sul braccio di Giuseppina come a formare un triangolo, pronunciò le seguenti parole: "Con questa Vela, con questa Leva solleverai il mondo!", segnando sopra la Vela il motto Pax Mecum' e una croce. Era l'anno 1957. Da allora si formò una comunità che adottò tale denominazione e come distintivo una vela bianca su cui spiccano una croce e le parole `Pax Mecum'.
Sempre un numero maggiore di creature si accostava a Giuseppina, trovando il giusto indirizzo di vita, pace e conforto.
In quel periodo la Santa Voce le assegnò il dolce nome di `Pia', cioè 'anima meco', anima vicina all'Essenza divina, e con il quale ella è stata da tutti conosciuta. Da allora, secondo il desiderio della Santa Madre, fu istituito il 'Sabato di Maria' cioè la riunione della comunità che, fino ad oggi, avviene settimanalmente ogni sabato. Iniziarono cosi le opere caritative in soccorso dei sofferenti, dei bimbi abbandonati, degli esseri diseredati, dei carcerati. La Santa Voce e la Santa Madre dettavano, Pia guidava, i fratelli e le sorelle eseguivano: una catena d'amore, una scuola di vera vita!
Oltre al 'Diario di Maria' sono stati pubblicati numerosi libri che contengono i Messaggi dettati dalla Santa Voce e dalla Santa Madre a Pia (Colloqui raccolta di preghiere - Io e tu - L'arca di Noè - Ramo che tende al sole - Il Pensiero di Dio - (7 volumi) - Il vero amore - Il diario di una vergine - I miei peccati - Colloqui '73 I e II volume). Quelli da pubblicare non si contano.
Libri che scuola fanno e faranno a chi sa intendere il significato del messaggio divino. Libri scritti con tanta poesia così come la Verità è bellezza, ritmo, equilibrio, armonia, musica dell'universo. Anche della musica è scaturita attraverso il Dono (sono stati incisi tre dischi: "Il perdono" - "L'alba" - "I due fiori").
Si potrebbero riempire pagine e pagine per narrare tutti i prodigi constatati dai fedeli nonché le visioni avute da Pia che ha constatato la presenza viva del Signore e della Santa Madre.
Dopo un periodo di malattia, 'Pia' il 9 giugno del 1987 ha concluso la sua vita terrena per iniziare quella eterna nella casa del Padre.
Le sue spoglie riposano nella confraternita di S. Antonio ed Euplio del cimitero di Catania.
Nel luglio del 1999 è stata pubblicata, a cura di Padre Innocenzo Bellia dei Passionisti di Mascalucia, la biografia di Pia contenente la storia del suo santo Dono.
Adesso, nell'aura della sua presenza spirituale, del suo esempio, continua la scuola di vita tracciata sull'orma di Cristo quale novello Vangelo per tutti gli uomini.

Seguirà la biografia completa 

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Movimento Cattolico Pax Mecum

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Nel periodo autunno/invernale /primaverile, il sabato pomeriggio, dalle ore 16 e 30 alle ore 18.00

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