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Santa Madre

  • Immagine del redattore: marina Platania
    marina Platania
  • 20 lug 2022
  • Tempo di lettura: 6 min

Aggiornamento: 12 ott 2022

La madre mare infinito


Ecco il dire di una Madre che tale si sente perché vuole tutti i figli salvi come è nel suo dovere, come tutte le mamme dovrebbero desiare per godere loro e quella prole nata da loro.

Come vuole il Padre la creatura che mise al mondo per perpetuare la specie, non solo, ma come compagna fedele, amica, sorella e madre all'uomo, figliuolo d'Ello.

Come vede il Padre in quest'epoca la creatura che madre dovrebbe sempre chiamarsi, sia nubile che sposa, madre nel vero senso della parola.

Il compito della donna è non solo lo stare presso l'uomo, ma nell'ambito della sua famiglia essere una grande missionaria, la consolatrice assidua, indispensabile di quel cuore e della famigliuola sua, perché ella ha lo spirito dotato di una forza superiore all'uomo nel dare il cuore, la mano, quella volontà affinché quell'uomo, quella famigliuola non soffra, non dolga, non pena senta anche attraverso quell'umile creatura che si dona e come una lampada si consuma per dare il suo cuore, la sua luce, il suo esempio.

Ecco nel Pensiero di Dio la donna quale ella sia, sposa o nubile; non essere solo la cenerentola, ma una creatura indispensabile, ricca di amore, di attenzioni, di sobrietà, di altruismo che rende l'uomo meschino davanti a quella figura muliebre che tutto darebbe perché è tutta una donazione.

Quindi non colei ove si attinge e basta, ma colei ove si lava il cuore, si trova in lei la forza di andare avanti e la si tiene nel cuore dopo Dio perché ella è la terra, il fecondo, la pace, la serenità e il domani per tutti i componenti di essa famigliuola.

Quindi la responsabilità della donna nella società è di una grande importanza, fisiologica, spirituale, fattiva e costruttiva.

Guai se quell'uomo sbaglia: quell'unione per lui e per i nati da lui è e sarà tutta una rovina che rovina sempre porterà, una cosa da non dire perché il dolore entrerà in quella dimora e facilmente non ne uscirà.

L'unità di essa famigliuola spetta soprattutto alla donna, l'uomo riposa in lei perché ella dà quel riposo dovuto dopo il giorno tanto faticoso. L'uomo depone tutta la sua fede in lei e le affida i figli nati da lui in sua volontà, cioè in volontà dell'uomo; affida tutta la sua famigliuola e quel benessere che ello, l'uomo gode, è spesso frutto di infiniti sacrifici da parte di quell'umile donna che nulla pare, che nulla sembra di essere, quando è il tutto nel cuore d'ello uomo e nel cuore dei figli.

Quindi il compito della donna è grande, è pieno di responsabilità.

Ecco il Padre come vuole la donna, come la vede in questi tempi così pericolosi, così nefasti.

La corruzione una volta ascosta dietro un velo stava, adesso è senza velo e chiunque può copiare e seguire quella strada che mena alla perdizione.

Quante giovani che nulla sanno del matrimonio, delle responsabilità d'esso, dei compiti che loro spettano, vanno a nozze come se andassero ad una festa ove la baldoria di casa sta...

No, ragazze, state attente e voi, madri, educate le figlie ad essere madri nel vero senso della parola.

Madre vuol dire rinunzia, amore, altruismo. Deve essere tutta una donazione silenziosa nella sua dolce esistenza in quella famigliuola che conosce la sua voce che medica, che sana, che coglie, che dona.

"Che medica..." perché deve essere l'unica persona in quel sito che con il suo balsamo medica quella ferita mettendo non quel farmaco, ma quello che è nel suo cuore che è di più di quello che si compra, perché non si compra quella dolce parola che fiorisce in bocca ai bimbi appena nati da lei, che esce dal cuore così spontanea, perché così l'ha sentita quel dolce viso poiché è tutto il suo regno, regno di amore e di attenzione verso quella creatura priva di tutto, ansiosa d'amore perché ha sempre fame di esso cuore, il cuore di chi l'ha generata in sua volontà.

Ella deve usare quel farmaco che consola quel cuore e questo è unico per quel cuore che ama e venera la sposa o madre che essa sia.

Quindi ella medica quella ferita, quel cuore in pena, quella pena ascosta, quell'ansia che attanaglia il cuore da quella speme cui cuore anela e perduta sembra. Ed ella sorridente davanti a chi soffre, a chi anela, sta, ma dentro di lei lo spasmo, il dolore, l'affanno parole non hanno.

Una lampada sempre accesa la madre deve essere in quella famigliuola e la sua luce mai si spegnerà, nemmeno morta perché ella starà presso la sua creatura in quella volontà per essere ancora madre, ancora quella lampada votiva.

... "che coglie" che coglie i cuori affranti, la creatura che duole perché il mondo poco ha compreso quella sua creatura, e quel sorriso è una speranza per chi ascolta, per chi sa che chi parla è una madre, madre veramente nel giusto valore della parola.

Ed ella in questa grande missione che ha sentito e ancora sente, coglie la sua creatura, cioè la sente nel seno e partorisce ancora una volta, perché quel dolore è sempre vivo in lei; e si dona nel silenzio della sua cameretta pregando, offrendo tutta se stessa affinché quella sua creatura non soffra più, o pregando per quell'uomo cui ha giurato amore e fedeltà e a lei non guarda, la disprezza forse e non sa che ella domani, proprio lei sarà quella che in basso lo terrà perché molto ha fatto dolere quel cuore devoto, fedele, ricco di amore per lui.

Allora, ragazze e madri che ascoltate, è questa la missione della donna che si chiama madre e, come dissi, è questo il vero nome della donna nella società, poiché anche la nubile deve fare da madre in quella famigliuola, in quella società.

Ella non deve essere quella forza distruttiva come si vede certo in molte, ma quella forza costruttiva che dovrebbe essere in tutte voi, fanciulle e donne. Non dimenticate che essa forza è in voi, la forza dell'amore, una forza che misurar non si può.

Tu, donna, puoi cogliere come puoi distruggere. Cogli, sani, porti nel cuore per fare ancora rivivere quel virgulto, quel cuore spezzato, quella mano che in pena tesa viene; ancora puoi drizzare una famiglia, una ragazza, un uomo che forte si sente, ma debole di fronte a quel viso che fecondo dice, che amore dona.

Allora, donna, come nel Pensiero del Padre tu devi essere.

La tua dimora deve essere il tuo regno, regno pulito in tutti i sensi, sobrio perché tu tale devi essere, devi essere tu la ricchezza dopo quel lavoro dell'uomo tuo, perché tu con le tue economie, con il tuo amore tutto fare puoi e quella tua casa sarà un regno perché là tu dimori, regno ricco di pace e di santo amore.

Allora, madri, educate le vostre figliuole per il bene vostro, per la società, per il vostro domani perché domani voi unite a loro andrete al Padre, esse reggeranno voi e voi reggerete loro.

E tu, uomo, ricordati di essere tale non quando in pena il tuo cuore mostri, ma quando ilare è il tuo passo, sereno il cuore e la mano pronta per accarezzare, sanare e cogliere quella donna che tu raccolto hai e domani ancora presso ti starà perché ella ha fatto sì tanto che tu raccolto stato sei e i frutti tu godrai per essere, solo per essere perché ella è stata quell'ala, mentre tu il nido preparavi col tuo sudore, i tuoi sforzi, gli affanni; e quell'ala tetto a te faceva per non soffrire, per meno sudare.

La madre, mare infinito che non conosce rive, che non conosce ostacoli, che non conosce dighe, si espande per lasciare quella salsedine che salute sa dare e si ritrae e pulito lascia, ripromettendosi di baciare ancora quella riva, per lasciare ancora la ricchezza del suo cuore.

Mare infinito il cuore di mamma, infinito perché non ha limiti per amare, dà tutto di sé, ricchezza che si valuta solo quando quel capo reclina e quel labbro non può più sorridere, quando tutto oscuro pare, ma poi... a poco a poco ecco ancora la sua luce, l'esempio d'ella che non muore.

Ed allora, madri, lasciate non il vostro cuore a pezzi, ma sorridete pure e quel sorriso sarà in quelli che lasciato avete e suonerà pace per essi ed un domani migliore, perché sanno che voi morte non siete, ma presso ancora state quale lampada accesa, viva per essere sempre tale.

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