Santa Voce 23 ottobre 1964
- marina Platania

- 20 feb 2023
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Il dire di questo cuore di Padre.
Ecco, figli, che parlo a voi, inchinatevi, uomini, Io parlo a voi.
Parlo e apro le mie braccia, ma la mia Mente spazia tutto l'universo. Vedo stelle che brillano ed altre che stanche sembrano, nebulose che tali sono, piccole stelle, mentre altre sembrano attendere la Mano mia, da quando, stanco di creare, Mi riposai e loro guardai.
Stelle, stelle...quante ne creai...pianeti e altri se ne formarono col passar dei secoli. Molti vanno vuoti, mentre altri qualche filo d'erba hanno, come sulla terra, qualche albero vivo è.
"Come - il sento- qualche albero?!"
Sì, figliuoli, Io parlo e sono il domani.
Ed allora a te, uomo, che per lo spazio vai, ricordati di queste mie parole e poi va, cerca Me se in te c'è questo Me, altrimenti stelle e stelle sempre vedrai ed il Padre tuo mai troverai, cieco ancora sei e sempre lo sarai.
Così è per tutti voi, uomini tutti.
Uno ne creai, bello e forte lo feci, compagna detti e non Me ne pentii perché vidi in essi il regno mio di bellezze rare, di virtudi eccelse, anime singole che sorridere Mi fecero.
Vidi, dunque, tutto il bello, mentre le pietre, l'erba cattiva, quello spino in terra si dolgono e così rimarranno, mentre quell'unico albero par che dicesse loro: " Così solo rimasi per ricordare a voi i rigogliosi campi, l'olivo prezioso, l'arancia fragrante, il limone medicamentoso, la menta profumata, il dattero nutriente, il cocco dissetante,..."e tanti tanti ancora che in carta mettere non voglio per non stancare mano e mente tua, o uomo mio!
Ecco quello che dirà quell'unico albero a te, uomo, che solo vai, solo col tuo dolore, mentre altri lontani da te staranno perché anch'essi dolore hanno.
Ed allora ecco che benedico ancora la terra e le anime che ancora a Me verranno, l'universo che ancora luce dà e dico a te, che spino sei, a te erba che male fai, a te albero che solo ombra dai: state bene attenti, questo Me è buono, misericordioso, clemente! Ma chi sa e freddo si resta a ciò che lo circonda, a ciò che bellezza dice ed invito a lui fa, solo resta e tale se ne andrà.
Uno dovete farvi con essa natura, perché tutti parte ad essa fate.
Essa solo dà senza nulla chiedere e abbassa le chiome quando burrasca dice, ma certo che più forti ancora sarete.
Adorate il Padre, Autore di voi; sollevate chi soffre perché questo Cuore duole per esso; amate la creatura per quello che essa é e non per quello che tu far ne vuoi.
Ricordati, uomo, che il mio Cuore sta pure là.
Ed allora ecco che vo, benedico chi soffre e chi accosto sta a sollevare quel caduto e preci fa. Ma questa Mano ha benedetto ed allora quelle due anime Meco saranno perché il loro dire e fare il Cuore commosso mi ha e in cammino stanno per raggiungere quella Stella che in alto sta, tutto vede e coglie e semi sa lasciare, mentre il Cuore piange perché vede, vede che quel seme sulla pietra va e se ne muore perché radici non mette e semi non dà.
A domani.


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