S. Voce 27 Giugno 1973
- marina Platania

- 7 gen 2023
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- Signore, tutto il cosmo è vostro, creato l'avete in vostra Volontà ed esso è infinito perché ancora create e date il Cuore, ancora cogliete l'uomo, ancora amate l'opera vostra.
Ebbene, mio Signore, io stamane chiedo, sempre in umiltà di cuore, quanto grande deve essere il vostro Cuore, l'immenso amore che avete per tutte le vostre opere e certo che emerge su tutte l'uomo.
Ed allora ditemi, Signore, perché ci amate, perché quell'impulso di salvarci quando noi del tutto non meritiamo il vostro amore?
- Figliuola mia, chiedi perché il Signore vi ama, perché il Padre sente quell'impulso di cogliere l'uomo per salvarlo, perché quel tutto fu creato per l'uomo godere di quel tutto.
Ma è facile la risposta, perché Dio creò l'uomo e prima di lui la creazione per egli godere d'essa.
L'uomo è pupilla sua e domani il Padre godrà. Ello creò l'immenso, il cosmo, creò quel tutto che si gode nell'eterno Amore.
Se voi sapeste l'amore immenso del Creatore, restereste sbalorditi, senza fiato, dico, ciò dice l'emozione per quella grandezza di Cuore.
Ma perché tutto quel lavoro mentale, di calcolo?
In tutti i minimi particolari Ello dette un ordine sì perfetto che tutto si muove in quella data ora, in quel dato tempo, in quel dato passo; tutto si evolve in una misura data, è tutto un'armonia ed il Maestro è sempre quell’Uno!
Migliaia sono gli strumenti, ma tutti sono in quella nota, in una precisione, in un Intelletto che produce, che ancora crea, che ancora dona, dona tutte le bellezze, le armonie in quell’ordine dato per tu, uomo, godere perché solo tu godi il Signore nelle sue opere.
Pensate una grande lavagna ove stanno tanti numeri, questi si incontrano e fanno una forza; si fanno mille e mille operazioni... ed ecco che il risultato uno deve essere: quel numero che vale per tutti, il risultato deve essere sempre quel numero; migliaia di equazioni che danno tutte uno stesso numero e questo ha un solo nome: cosmo.
Ed in esso emerge una Figura, quella Mente, quella Misura!
E' il tutto in quel cosmo che figura non ha, che lingua non ha, che mente non ha, che parola non ha.
Eppure ecco che crea, che dona, che palpita, che figura è.
E perché tutto quel grande lavoro, quella grande fatica?
Perché non ve lo chiedete, uomini?
Per solo l'uomo godere il Signore nelle sue opere, nel suo amore, nella sua volontà, tutto qui, perché l'uomo è la pupilla del Signore, tanto che il simile lo appella beato, fecondo di amore e di carità, così, come il vostro Signore, e fa parte, come dissi, al cosmo perché lo contiene. Unito sta al Padre ed al Figliuolo e formano quella triade per dare ancora tanta forza, tanta bellezza, tanto ordine, tanto amore.
Ecco, ho detto tutto, tutto per arricchire ancora l'uomo d’amore a Dio.
Allora, figliuoli, amate sempre Chi il tutto vi dà, ancora vi dà, amateLo perché Ello è l’Onnipotente, l'Onnisciente, è l'Alba, la grande opera che creò dopo tante opere. Ed ecco che dopo il tramonto essere doveva… ed Ello lo tinse di rosa perché lo si doveva: i raggi del sole sono ancora e salutano l’uomo che al suo riposo va.
Figliuoli miei, non terminerei il dire per decantare le opere del Signore.
E così Mi beo e detto alla creatura per essa far parte a quell'eterno Amore che lungi pare, quando sta presso per favellare ancora con chi possederà il tutto per vivere in un'eternità viva, ricca di pace perché questa fu creata per te, uomo; ricca d'amore e questo fu creato unito alla pace perché senza amore la pace vita non ha, mentre la mente spazia e ricca si fa, coglie, coglie ancora nel grande santo Nome che voi appellate Padre, Signore, Amore.
Ecco tutto, a domani, a domani, figliuoli, per voi fare parte a quel divino Signore che volle tanto, che fece tanto solo per amore. A domani.


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