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S. Madre (dal Diario di Maria) 20 maggio 1957 ore 5 e 15

  • Immagine del redattore: marina Platania
    marina Platania
  • 16 gen 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Or dico, il sole baciò in te stamattina la fronte tua, è un male figlia, tu devi il sole svegliare, lascia ire il sonno che mattiniero nul bene fa e corri all'alba che attende là.

Io ti svegliai, ma tu il sonno riprendesti e così vedi il tardi a te venne.

A dimane allora, figlia, a dimane.

Allora ecco, leggo in un foglio stamane un domanda a Me, si chiede se Figlio Mio un bimbo al pari vostro Ello era.

Si figli, ecco la risposta: non era come voi sperate un Bimbo Uomo, no figli, era un Bimbo che buono, buono era.

Ello sorrideva sempre e quando il latte succhiava, prima accarezzava il volto Mio come per pregare, poi dopo sazio Mi baciava come per ringraziare.

In fasce Io lo tenea molti mesi, non come voi, Ello stava dritto e mai muover si poteva, era bella ancora quell'usanza perché il pupo non peso dava, ma lì stava in caldo e freddo non pigliava.

Adesso li vedo, poveri bimbi, con le vestine piccole come loro, gambette spioventi di qua e di là e poi, figli, il pupo il sesso non mostrava a quei bimbi che tali non sono e questo non è un male, lo so figli, devono pur sapere, ma non è meglio leggere in volto loro quella pupilla che vergine è?

Ecco, il Figlio Mio camminò presto, più presto di quando doveva essere.

Era sempre roseo e bello, spesso lo vedevo che il cielo guardava: "Cosa vedi mio Piccolo?" Ello col dito mi accennava lì ed era un volo di un uccello?

Era il Padre Suo.

Capriccetti li faceva quando Io uscire dovevo e Lui in broncio lo trovavo e non voleva mangiare, lontano da Me era solo e in quel solo Lui male si stava.

Una volta Lo vidi che piangeva: "Cos'hai Figlio mio?"

"O Madre, il disse, il Cuore qui male mi fa".

"Il Cuore?"- Ebbi paura.

"Si, il disse, ho visto un asino che lì ragliava e quel suo padrone solo per questo lì lo picchiava, è qui che quello botte lui mi dava, proprio qui."

"O Figlio, dissi, l'asino è cattivo e conviene che travagli e che taccia quando il padrone lo vuole.

"No, rispose, no Madre, le busse male fanno pure al cuore di quell'asino vero che carne duole, ma il cuore ancora di più perché si perde quella stima di cui in cuore si aveva per quel padrone che duro ello é.

Una volta giocava con una bimba, lei faceva la mamma e Lui sposo. Sapete, Lui faceva finta di lavorare, lei a lavare, poi ecco pregare, poi lì a dormire, una in una sedia e l'altro in un'altra sedia.

"No, disse la bambina, le sedie unite devono stare."

Il Bimbo a Me guardò, Io sorrisi e cercai di divagarli con un racconto bello, ma figli, voi ben capite, quello che dir voglio: il figlio aveva avuto quella educazione, quello che Lui vedeva, Lui, faceva.

Purtroppo molti si illudono che i bimbi non vedono , oh, no figli, elli hanno occhi, mente e cuore come voi e lì cominciano i pensi mali, la cattiva educazione che li porterà sulla strada cattiva.

Il mio Bimbo era Me quando piccolo era, pure in età che a capir stava.

Ello sin da piccolo dotto pareva, infatti Lui non giocò più, era sempre serio che grande Io Lo vedevo.

Un dì non vidi, era uscito con un amico.

"Ov'è Gesù?"- dicevo ad un amico che di lì passava.

"Lo cerchi donna? Ove vuoi che Ello sia? A fare il dotto in qualche porta, che chiusa, riparo Gli fa."

Dissi: "amico, ma pensate che mai Lui ne ebbe, erano conoscenti, diceva che l'amico è quello che a te cerca non per prendere quello che lui meno ha, ma il bello in cuore e la carità. Se questo in quel tale non vedeva, lo lasciava lì e gli diceva: " se bene tu Mi vuoi, stare con Me si deve."

E spesso solo solo Ello era.

Cosa insegnava da piccolo?

Ecco, una volta Io adagio, adagio volli essere Sua scolara ecco, mi stetti cheta in un angolo e lì ascoltai.

Era biondo il Figlio Mio, e ricciuto, ricciuto, aveva il viso di un ovale perfetto, gli occhi erano scuri quasi neri, il portamento austero d'uno che grande vuole fare.

Ello diceva: "Sapete figli, ( li appellava figli e quelli al par di Lui in etade e zitti ad ascoltare stavano) sapete, voi dovete vedere Me non il compagno, ma il Fratello, Io sono come voi e voi come Me, se io ho un soldino, non è mio, ma di quello che pane non ha; se Io ho una Madre, non è tutta Mia, ma pur di quello che madre non ha. Se tu hai cento dinari, tuoi non sono, parte li devi dare a quelli che meno hanno, e allora come volete che il bene si faccia?"

"Ed Io, il disse uno che povero era, ed io che nulla ho, quale bene in me farò?"

" Tu dai il tuo cuore."

"E come?"

"Con la dolcezza tua, con il far del bene a quelli che dolcezza in cuor non hanno, col dire: " statevi bene vedrete che il Padre non soli vi lascerà."

Io Gli sorrisi, pur Lui a Me. Era sempre tanto buono, mai lacrimare mi fece, come vedo in voi, in tutto li accontentate e poi ecco quel contento vi peserà al cuore per sempre.

Dare esempio, figli, e in quella scia lor vanno, vanno eppur voi ite in loro, perché quello si dà si riceverà.

Benedico tutti, pur quella donna che venuta é e dite che qui si prega e non si chiede, si prega se si vuole avere.

A dimane.




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